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Project Manager: chi è e cosa fa

Data : 15/07/2025| Categoria: Glossario Best Practices|

Il project manager è un professionista nell’ambito del project management. Responsabile del progetto nei confronti della commissione di progetto (project board), deve gestire il progetto giornalmente, pianificando e monitorando le attività. È la figura professionale (interna o esterna all’organizzazione) che guida il project team nel raggiungimento degli obiettivi di progetto.

Un/una Project Manager cosa fa? Lo approfondiamo in questo articolo!

Il Ruolo del Project Manager: cosa fa

La principale responsabilità di un project manager è quella di raggiungere gli obiettivi del progetto assicurandosi che venga realizzato il prodotto (o i prodotti) nel rispetto dei tempi, qualità e costi stabiliti (o nei limiti della tolleranza). Il professionista deve infatti gestire i tipici vincoli di un progetto ovvero costi, tempi, ambito e qualità.

La figura del PM è responsabile della gestione del progetto dall’avvio alla realizzazione. Questo include pianificazione, delega, monitoraggio e controllo. Il PM si deve focalizzare inoltre sulla gestione delle risorse umane (la comunicazione e la gestione delle risorse umane sono competenze fondamentali) e non. Il project manager ha piena responsabilità ed autorità per portare a termine il progetto assegnato.

Scopri le Certificazioni per Project Manager

Responsabilità e Attività del Project Manager

Le responsabilità del project manager possono variare in base al tipo di business. Fattori come il settore, la dimensione aziendale, la maturità dell’organizzazione e la cultura aziendale possono influire sulle responsabilità specifiche, ma ci sono alcune responsabilità standard a cui tutti i project manager devono far fronte.

Le responsabilità comuni a tutti i project manager sono:

  • Interagire con stakeholder, fornitori, clienti, utilizzatori finali
  • Definire e comunicare gli obiettivi di progetto al team
  • Sviluppare i piani di progetto
  • Controllare, monitorare, realizzare la documentazione di progetto
  • Acquisizione dei requisiti di progetto – il personale, i materiali, le tecnologie
  • Gestire e guidare il team di progetto
  • Stabilire le procedure all’interno di un progetto: gestione del rischio, gestione delle questioni, gestione dei cambiamenti, gestione della comunicazione
  • Predisposizione del budget

Le Competenze del Project Manager

Le competenze chiave secondo la PMBok Guide sono identificabili in tre ambiti principali:

  1. Competenze Tecniche di Project Management
  2. Competenze di Leadership
  3. Competenze Strategiche e di Business Management

Competenze Tecniche di Project Management

Le competenze tecniche di project management sono le competenze chiave per un project manager e includono:

  • Pianificazione
  • Gestione del tempo
  • Execution
  • Decision Making
  • Pensiero Critico

Competenze di Leadership

Le competenze di Leadership possono supportare obiettivi strategici di più ampio respiro:

  • Gestione delle risorse umane
  • Comunicazione
  • Negoziazione
  • Team building

Competenze Strategiche di Business Management

Possedere le competenze Strategiche e di Business Management significa conoscere il business ed essere capace di spiegare al project team e agli stakeholder:

  • Strategia
  • Obiettivi e finalità
  • Prodotti e Servizi
  • Priorità

Skill e Attività del Project Manager

Attività / Responsabilità Skill chiave coinvolte
PIANIFICAZIONE: Preparare il piano di progetto, i piani di fase e le descrizioni del pacchetto di lavoro incluso budget del progetto Pianificazione, Gestione del tempo, Decision Making, Competenze tecniche
GESTIONE DELLE RELAZIONI: Interagire con le parti interessate (stakeholder, fornitori, clienti, utilizzatori finali) Leadership, Comunicazione, Negoziazione, Gestione delle risorse umane, Team building
ESECUZIONE: Controllare, monitorare e redigere la documentazione di progetto. Gestire e guidare il team di progetto. Progettare, rivedere ed aggiornare la struttura del team di gestione Gestione del tempo, Pensiero critico, Comunicazione, Gestione delle risorse umane, Team building
COMUNICAZIONE: Definire e comunicare gli obiettivi di progetto al team Leadership, Comunicazione, Pianificazione
GESTIONE QUOTIDIANA: Gestire le procedure richieste dagli approcci alla gestione, (lezioni, rischi, issue, cambiamenti, comunicazione) Problem Solving, Pensiero critico, Decision Making, Pianificazione

Gli Ultimi Trend nel Project Management

Viviamo in un mondo in continua evoluzione in cui la trasformazione e il cambiamento sono delle costanti. Il numero di organizzazioni che utilizzano procedure di Project Management sta crescendo e si diffondono sempre più gli strumenti e metodi sviluppati per supportare i project manager e i loro team a realizzare con successo i progetti.

I trend principali nel Project Management e il loro impatto sulla professione di Project Manager sono:

  • È essenziale avere una visione strategica
  • Il Change Management come carta vincente
  • Introduzione delle metodologie Agile
  • Integrazione dell’IA nella gestione dei progetti

Certificazioni per Project Manager

Le due certificazioni più conosciute sono sicuramente PRINCE2 e PMP.

Il metodo PRINCE2 (Projects In Control Environment) è stato sviluppato dall’Office of Government Commerce (OGC) del Regno Unito nel 1996 ed è un marchio registrato da Axelos. Consiste in una metodologia di gestione dei progetti che fornisce un insieme di processi e tematiche applicabili alla gestione di un progetto dall’inizio alla fine. Fornisce un modello di cosa è necessario fare, di chi deve farlo e quando.

La certificazione PMP (Project Management Professionals) viene rilasciata dal Project Management Institute (PMI) ed è uno standard, un “body of knowledge” (PMBOK), che contiene “tutto” quanto serve sapere e saper fare nel Project Management. PMP copre l’ampio spettro di competenze e tecniche di gestione dei progetti che i Project Manager possono avere necessità di applicare, come la leadership e la negoziazione.

Scarica gratuitamente la nostra infografica: PRINCE2 vs PMP

Per approfondire leggi anche:

Un Esempio Concreto di cosa fa un Project Manager

Giulia, Project Manager, è incaricata di guidare lo sviluppo di un’applicazione per la registrazione del tempo e la generazione di report sull’utilizzo delle risorse. Nella fase di avvio redige il Project Brief con obiettivi, metriche di successo, budget di 750 000 € e tempi stimati in tre mesi. Convoca poi il kick-off con IT, marketing, i team di sviluppo interno e gli stakeholder delle business unit, definendo la struttura del team di gestione del progetto e la struttura di suddivisione del lavoro. Durante la pianificazione scompone il lavoro in 4 fasi (prototipo, release minima, miglioramenti, distribuzione); stima costi e tempi e allinea gli SLA con il Dipartimento IT.

In esecuzione Giulia presiede stand-up settimanali, aggiorna il gantt, monitora l’earned-value e mantiene il registro rischi: quando il fornitore segnala un ritardo di due settimane, propone ore straordinarie e il riassegnamento di due developer interni per rientrare nella baseline. Conduce inoltre un workshop di formazione per 300 utenti, raccogliendo feedback e adeguando i materiali.

Alla chiusura verifica che il sistema raggiunga il 98 % di uptime e un aumento del 15 % nella velocità di risposta alle richieste cliente come da business case; redige il lessons learned report evidenziando la necessità di un coinvolgimento più precoce del team sicurezza dati.

Quanto Guadagna un Project Manager in Italia?

La media nazionale è di circa 51 000 lordi annui, pari a € 2 500 netti al mese. La forbice è ampia: un entry-level parte da € 32-35k , mentre profili senior superano € 60k , con punte oltre € 70k  in high-tech e pharma. I ruoli executive su portafogli strategici arrivano oltre € 120k .

Tre variabili contano più di altre: seniority, area geografica e settore. Ogni salto di esperienza può inoltre valere fino a € 15k. La componente variabile, fra bonus e premi di risultato, può incidere per un ulteriore 5-10 %.

Chi lavora da freelance invece applica tariffe fra € 40 e € 100  l’ora, calibrate su complessità del progetto. Le certificazioni, soprattutto PMP®, sono moltiplicatori: possono alzare lo stipendio anche di un terzo. Con 5-7 anni di esperienza, presenza in un’area industriale forte e credenziali riconosciute, un PM può puntare a € 60-90k  lordi; i primi passi di carriera restano vicino ai € 30k , con prospettive di crescita rapide nei primi cinque anni.

Domande Frequenti (FAQ) sul Ruolo del Project Manager

Serve un titolo di studio specifico per diventare Project Manager?

Non esiste un requisito legale vincolante. Molte aziende preferiscono lauree in ingegneria, economia, informatica o management perché forniscono solide basi analitiche e di gestione dei processi. Contano però soprattutto le competenze di project management maturate sul campo e le certificazioni professionali (ad esempio PRINCE2® o PMP®). Un master o un corso post-laurea può accelerare la carriera, mentre in settori regolamentati — costruzioni, energia, life-science — una laurea tecnica è spesso preferita o necessaria.

Qual è la differenza tra Project Manager e Product Manager?

Il Project Manager guida l’esecuzione di un progetto con obiettivi, tempi, budget e qualità definiti, occupandosi della consegna del deliverable e del team. Il Product Manager, invece, si concentra sull’intero ciclo di vita del prodotto: analisi di mercato, posizionamento, roadmap, priorità delle funzionalità e misurazione del valore per il cliente.

Quali certificazioni conviene ottenere e in che ordine?

Per chi inizia sono utili credenziali entry-level come CAPM® o PRINCE2® Foundation, che offrono un linguaggio comune di base. In seguito, la PMP® del PMI consolida la credibilità internazionale, mentre PRINCE2® Practitioner o PM² Foundation sono particolarmente apprezzate nei contesti europei e nella Pubblica Amministrazione.

Come si diventa Project Manager senza esperienza diretta?

Un percorso tipico parte da ruoli di Project Coordinator o PMO Analyst, che permettono di familiarizzare con la pianificazione, il controllo di progetto e gli strumenti software. Parallelamente è utile frequentare corsi su MS Project o Jira, sviluppare soft skill (comunicazione, negoziazione) e ottenere una certificazione di base. In due-tre anni è realistico compiere il salto a Project Manager.

Quali strumenti software usa tipicamente un Project Manager?

Tra i più comuni: software di scheduling (MS Project, GanttPRO), piattaforme di collaborazione e ticketing (Jira, Trello), suite di comunicazione (Microsoft Teams, Slack) e tool di reportistica o business intelligence (Power BI, Tableau). La scelta dipende dalla complessità del progetto, dalla metodologia adottata (predittiva o agile) e dal livello di integrazione con i sistemi aziendali esistenti.

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