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IscrivitiIl concetto di Diversity Management non è nuovo nell’ambiente delle Risorse Umane, ma sicuramente la crescente attenzione a determinati argomenti e la maggiore consapevolezza anche al di fuori dell’ambiente dell’HR ha ormai reso tutti i professionisti consapevoli di questo tipo di argomento.
In questo articolo approfondiremo il concetto di Diversity Management e alcuni dei suoi aspetti principali e spiegheremo perché è così importante che le organizzazioni al giorno d’oggi facciano attenzione all’inclusività.
Alla domanda “Cos’è il Diversity Management?” può essere data risposta con questa definizione:
La pratica di affrontare e sostenere più stili di vita e caratteristiche personali all’interno di un gruppo definito. Le attività di gestione includono educare il gruppo e fornire supporto per l’accettazione e il rispetto per vari background etnici, culturali, sociali, geografici, economici e politici.
Il Diversity Management fa quindi riferimento ad azioni intraprese dalle aziende al fine di promuovere una maggiore e migliore inclusione di dipendenti provenienti da background differenti all’interno della struttura organizzativa attraverso specifiche policy e programmi.
Soprattutto le nuove generazioni fanno molta attenzione ad argomenti di inclusività e pari opportunità. Per questo motivo organismi autorevoli hanno iniziato a concentrarsi su studi e statistiche che mettessero in evidenza la necessità di una maggiore inclusività nel mondo del lavoro.
Il Global Diversity Report pubblicato da Oxford Economics ha evidenziato come negli Stati Uniti, la maggior parte delle posizioni manageriali siano ricoperte da uomini caucasici: dei circa 1.5 milioni degli Chief Executive negli USA, solo un quarto sono donne e solo un decimo sono di minoranza etnica.
Ovviamente questa realtà non è circoscritta solo alle organizzazioni oltre oceano, ma è una tematica molto presente anche in Europa: l’European Women on Boards Gender Diversity Index ha analizzato le aziende presenti su STOXX Europe, un indice azionario composto da 600 grandi, medie e piccole società di capitalizzazione in 17 paesi della regione europea, da cui è emerso che su 600 solamente 28 aziende hanno un CEO femminile e solo il 7% dei presidenti di consiglio sono donne.
Andando ancora più nello specifico, uno studio fornito dal Consiglio tedesco di esperti in materia di integrazione e migrazione afferma che in Germania, le persone con nomi tedeschi hanno maggiori probabilità di essere chiamati per colloqui di lavoro rispetto alle persone con nomi dal suono turco.
Per approfondire l’argomento, leggi anche questo articolo di Hella Network sul “curriculum nascosto” e sull’auto-percezione che il sesso femminile ha delle proprie capacità fin dall’età scolare e prescolare: Cos’é il curriculum nascosto
Secondo uno studio condotto da McKinsey sulle prestazioni lavorative dei team inclusivi è stato evidenziato che:
L’obiettivo del Diversity Management è quello di sfruttare al meglio la forza lavoro qualificata, integrando background, culture e competenze in team eterogenei e più performanti. Ciò consente alle aziende di perseguire diversi obiettivi:
Ci sono diverse best practice e accortezze da mettere in atto all’interno di tutti i livelli dell’organizzazione per fare sì che l’azienda possa parlare di vero e proprio Diversity Management:
Per le aziende che vogliono lavorare con i migliori talenti delle nuove generazioni ed essere in linea con le aspettative del mondo del lavoro odierno, è fondamentale impegnarsi affinché l’inclusività divenga parte integrante dei valori sostenuti e promossi a tutti i livelli, a partire da quello dirigente.
I benefici per un’azienda che sostiene il Diversity Management sono molti, e non solo a livello di brand reputation ma anche a livello di qualità e quantità della produzione. Sicuramente iniziare a promuovere nuove modalità di recruiting e di scelta dei candidati può essere un ottimo punto di partenza per tutte le organizzazioni che vogliono iniziare in concreto ad essere inclusive.