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IscrivitiUna figura che si sta sempre più diffondendo nel mondo IT è quella del Delivery Manager. In questo articolo parleremo di ruolo, mansioni e responsabilità ricoperte da un/una Delivery Manager.
Il/la Delivery Manager si occupa di facilitare la produzione tempestiva di software e altri prodotti informatici gestendo in modo efficace i membri del team, il budget e gli orari di lavoro. Il suo ruolo si rivela fondamentale per eliminare eventuali ostacoli e issue che possono rallentare il lavoro del team, incidendo negativamente sulla consegna dei prodotti e sul rispetto delle scadenze.
Inoltre, i Delivery Manager si occupano anche delle spedizioni di prodotti, materiali e merci sia in entrata che in uscita, gestendo i contatti con i fornitori e clienti. Devono risolvere eventuali problemi con entrambe le parti e supervisionare il processo di consegna e l’intero reparto di spedizione.
Le mansioni che un/una Delivery Manager deve svolgere sono molto varie:
Ad un/una Delivery Manager sono richieste alcune competenze in particolare per poter ricoprire questo ruolo con successo:
Attività / Responsabilità | Skill chiave coinvolte |
---|---|
GESTIONE DEI TEAM DI DELIVERY: Coordinare il lavoro dei team responsabili dell’erogazione dei servizi e dei prodotti, garantendo qualità e coerenza con gli accordi (es. SLA) | Leadership, Comunicazione, Coordinamento, Gestione delle risorse umane |
IMPLEMENTAZIONE E MANTENIMENTO DEI PROCESSI ITIL: Applicare, adattare e migliorare i processi ITIL per garantire qualità del servizio, efficienza operativa e allineamento con le esigenze del business | Conoscenza dei framework ITIL, Miglioramento continuo, Analisi dei processi, Change Management, Orientamento al servizio |
GESTIONE DEL BUDGET: Monitorare costi e risorse per assicurare la sostenibilità economica delle attività di delivery, con focus su efficienza ed efficacia (con riferimento a Financial Management for IT Services) | Analisi finanziaria, Pianificazione, Reporting |
RISPETTO DELLE SCADENZE: Assicurare la puntualità delle consegne, gestendo priorità, carichi di lavoro e vincoli temporali | Gestione del tempo, Prioritizzazione, Efficienza |
NEGOZIAZIONE DEI CONTRATTI: Interfacciarsi con fornitori e partner per gestire contratti, SLA e responsabilità (con riferimento a Supplier Management e Service Level Management) | Comunicazione, Negoziazione, Conoscenza legale |
GESTIONE DEI PROBLEMI DEI CLIENTI: Affrontare problematiche post-vendita, richieste e reclami garantendo soddisfazione e continuità (con riferimento a Incident Management e Problem Management) | Empatia, Risoluzione dei problemi, Orientamento al cliente, Comunicazione |
ITIL 4: ITIL è un insieme di specifiche capacità organizzative che hanno l’obiettivo di creare valore per i clienti finali sotto forma di servizi. ITIL pone le fondamenta per delle pratiche internazionali che le organizzazioni possono adottare, in tutto o in parte, per erogare servizi di valore ai loro clienti. Questa certificazione permette ad IT Delivery Manager e Service Delivery Manager di lavorare sfruttando al massimo competenze, tecniche e valore.
Se sei un/una Delivery Manager e vuoi approfondire ruolo e responsabilità di questo ruolo, leggi il nostro blog “Service Manager: chi è e cosa fa?“!
Sebbene ITIL 4 non prescriva titoli di lavoro specifici, fornisce un framework di pratiche di service management che le organizzazioni adattano alle proprie esigenze. Due ruoli comunemente utilizzati, il Delivery Manager e il Service Manager, svolgono spesso funzioni fondamentali nella gestione della delivery del valore, sebbene con responsabilità e ambiti differenti.
Francesco, Delivery Manager presso una grande società di consulenza IT, è responsabile della delivery delle iniziative progettuali digitali per clienti del settore bancario e assicurativo.
Sebbene “Delivery Manager” non sia un ruolo formalmente definito nell’ITIL 4, questo titolo è ampiamente utilizzato nel settore per indicare una funzione ibrida che combina elementi di coordinamento progettuale, gestione degli stakeholder e delivery del value stream.
L’obiettivo principale di Francesco è garantire che ogni progetto venga consegnato nei tempi previsti, nel rispetto del budget e degli standard qualitativi attesi. Il suo ruolo va oltre il semplice monitoraggio operativo: funge da punto di contatto strategico tra il cliente e l’organizzazione, gestendo le aspettative degli stakeholder e affrontando in modo proattivo i rischi.
Ad esempio, durante l’implementazione di una piattaforma di digital onboarding per un gruppo bancario, Francesco è coinvolto fin dalle fasi di progettazione della soluzione. Contribuisce alla definizione delle metriche di servizio chiave, inclusi SLA e KPI, in linea con i requisiti del cliente. In collaborazione con il Project Manager, partecipa alla scomposizione dei pacchetti di lavoro e supervisiona i team di sviluppo distribuiti in tre sedi europee.
Per favorire il coordinamento, Francesco istituisce stand-up meeting settimanali con i team leader e organizza sprint review periodiche con il cliente. Quando, a metà progetto, emergono ritardi dovuti a un cambiamento nella normativa europea sui dati, avvia un piano di recovery: rialloca risorse senior su attività critiche, rivede il piano di rilascio e negozia nuove milestone supportando ogni modifica con dati concreti. Parallelamente, introduce un sistema di feedback continuo all’interno del team per migliorare la comunicazione e la reattività.
Il progetto va infine in produzione in conformità con le nuove normative, raggiungendo un uptime del 99,9% e riducendo del 40% i tempi di onboarding degli utenti.
La media nazionale è di circa 52 500 € lordi annui, pari a 2 600 € netti al mese. La forbice è ampia: un entry-level parte da 30-40 k €, mentre profili senior superano 70 k €, con punte oltre 70 k € in finanza, tech enterprise o consulenza gestionale. I ruoli executive su portafogli strategici arrivano oltre 100 k €.
Tre variabili contano più di altre: seniority, area geografica e settore. Ogni salto di esperienza può inoltre valere fino a 10 k €. La componente variabile, fra bonus e premi di risultato, può incidere per un ulteriore 5-10 %.
Chi lavora da freelance invece applica tariffe fra 50 e 150 € l’ora, calibrate sulla complessità dell’ingaggio e del tipo di delivery (servizi, software, infrastruttura, ecc.). Le certificazioni, soprattutto ITIL®, offrono un vantaggio competitivo, incrementando potenzialmente tariffe o stipendi. Con 5-7 anni di esperienza, presenza in un’area industriale forte e credenziali riconosciute, un Delivery Manager può puntare a 60-90 k € lordi; i primi passi di carriera restano vicino ai 30 k €, con prospettive di crescita rapide nei primi cinque anni.
Non esiste un requisito legale vincolante. Molte aziende preferiscono lauree in ingegneria, informatica o economia perché forniscono solide basi analitiche e di gestione dei processi. Contano però soprattutto le competenze di delivery management maturate sul campo e le certificazioni professionali (ad esempio ITIL®).
Il Project Manager guida l’esecuzione di un progetto con obiettivi, tempi, budget e qualità definiti, occupandosi della consegna del deliverable e del team. Il Delivery Manager, invece, garantisce la fornitura continua e di qualità dei servizi IT, coordinando risorse, processi e fornitori per assicurare che i servizi erogati rispettino gli accordi sui livelli di servizio (SLA) e soddisfino le esigenze del cliente nel tempo.
Per chi inizia sono utili credenziali entry-level come ITIL® Foundation e Lean IT, che offrono un linguaggio comune di base. In seguito, ITIL Managing Professional è uno dei tre percorsi che si possono seguire una volta ottenuta la certificazione ITIL Foundation, questo modulo fornisce conoscenze pratiche e tecniche su come gestire con successo servizi, team e flussi di lavoro IT.
Un percorso tipico parte da ruoli all’interno di un team di gestione di progetti o servizi, come assistente o tecnico, che permettono di familiarizzare con la pianificazione, il controllo di progetto o la gestione dei servizi. Parallelamente è utile sviluppare soft skill (comunicazione, negoziazione, risoluzione dei problemi) e ottenere una certificazione di base.
Tra i più comuni: software di scheduling (MS Project, GanttPRO), piattaforme di collaborazione e ticketing (Jira, Trello), suite di comunicazione (Microsoft Teams, Slack) e Piattaforme di Enterprise Service Management: (ServiceNow, BMC Helix ITSM). La scelta dipende dalla complessità del servizio, dal framework adottato e dal livello di integrazione con i sistemi aziendali esistenti.