A cosa serve ITIL? Quali sono le sfide che aiuta ad affrontare? Intervista a Massimo Rosati

Data : 17/03/2020| Categoria: Consigli ed interviste| Tags:

1. Di cosa ti occupi?

Attualmente mi occupo di formazione ITSM e Devops, analisi e definizione processi di Robotic Process Automation (RPA) e consulenze in ambito Workload e Performance Management.

2. Come mai hai deciso di intraprendere la tua carriera?

Confesso che è stato il caso a portarmi nel mondo IT. Ho iniziato come tecnico sistemista ed in seguito ho evoluto le conoscenze fino a fare quello faccio oggi. Mi sono avvicinato al mondo ITSM cominciando ad interessarmi alle tecnologie emergenti sull’argomento per poi approfondire i metodi che c’erano dietro a tali tecnologie e quindi ITIL. La formazione, essendo stata sempre una mia passione, è un’attività che ho cercato sempre di perseguire; molti anni fa nella mia prima azienda facevo corsi di formazione sul linguaggio Assembler ai neo assunti.

3. Qual è secondo te la più grande sfida nel mondo IT al momento?

Erogare servizi informatici di alta qualità in un mondo nel quale non si può più prescindere dall’informatica. Da qui la necessità di pensare ad una modalità organizzativa in grado di accettare la sfida.

Sulla modalità sposo in pieno l’approccio DevOps che focalizza la gestione dei servizi anche sulla parte Operation, cosa che non era presa in considerazione nell’ Agile che prendeva in considerazione solo la parte dello Development, generando una disomogeneità di comportamento tra due mondi che invece dovrebbero condividere un approccio comune.

La sfida di sempre è stata quella di avere dei sistemi senza errori ed oggi più che mai vista la crescente complessità dei sistemi. La nuova sfida punta alla affidabilità e resistenza dei sistemi ed in questo aziende come Netflix (Simian Army) o Google (Site Reliability Engineering) hanno messo a punto delle discipline che si focalizzano al rafforzamento di tali argomenti.

L’altra sfida importante è la sicurezza dei dati. Tutto viene ormai gestito tramite sistemi informatici e ritengo che garantire la sicurezza dei dati che vengono gestiti sia il vero tallone di Achille dell’IT. È difficile poter gestire un discorso di sicurezza: è difficile creare una cassaforte, come si faceva una volta, in cui all’interno andavi a conservare tutte le cose di valore. Tutto gira intorno al dato e quindi entrare in possesso del dato è diventato di importanza fondamentale ed è quindi di fondamentale importanza conservarlo e renderlo sicuro.

4. Come ti sei avvicinato a ITIL? E qual è la cosa che ti entusiasma di più riguardo ITIL?

Mi sono avvicinato a ITIL in maniera abbastanza naturale. Cominciando a gestire progetti in ambito ITSM di Trouble Ticketing, Configuration, Capacity. in parte per curiosità ed in parte per necessità, visto l’ambito professionale in cui mi muovevo ed ho iniziato ad approfondire l’argomento.

Diventare formatore è stata una conseguenza visto che è una attività che mi piace molto. Per me ITIL è una disciplina molto interessante, un modo per lavorare meglio.

Ci sono persone che pensano che approcci a processo possano ingessare l’organizzazione, forse il vero problema è che avere l’approccio a processo diminuisce il potere personale nell’organizzazione. In generale diciamo che può succedere che il management non veda bene le iniziative come l’adozione di standard e/o metodologie.

La formazione in ITIL dovrebbe essere un elemento strategico dell’organizzazione. Le organizzazioni sono fatte dalle persone che rappresentano la risorsa importante per una azienda e la formazione è un veicolo motivazionale molto importante per le persone.

Devo dire che in questo l’approccio DevOps tiene molto in considerazione la motivazione delle persone, una delle cose al centro di questo approccio.

5. ITIL e DevOps: possono essere complementari?

Diciamo che ITIL v3 e DevOps non li vedevo molto bene, perché ITIL v3 era un approccio focalizzato molto sui processi proponendo un validissimo modello operativo. ITIL 4 propone un approccio in linea e sinergico con l’idea DevOps; viene proposto oltre ad un modello operativo anche un modello organizzativo che in totale sinergia con le pratiche DevOps, Agile, Lean, ecc. Forse la parte che manca in DevOps è proprio quello di non avere, essendo nato come movimento, una strutturazione che invece ITIL propone. A mio avviso infatti ITIL 4 offre una modalità e una struttura nella quale applicare quelli che sono i principi di DevOps. Direi quindi che sono sicuramente complementari.

6. Come risponderesti se ti chiedessi “a cosa serve ITIL”?

L’obiettivo di ITIL è rimasto comunque lo stesso: quello di lavorare meglio, diventare più efficienti, ottimizzare i nostri sforzi. ITIL, come spesso ripeto ai partecipanti dei corsi, è la strutturazione del buon senso quindi utilissimo per applicare in modo strutturato le conoscenze che ogni professionista IT ha acquisito con l’esperienza; l’importante è non commettere l’errore di far diventare i processi fonte di inerzia e burocrazia.

7. Quali sono i benefici che ITIL, in particolare nella nuova versione, può apportare?

ITIL fino alla precedente versione ha proposto un modello operativo che i service provider potevano utilizzare per efficientare la propria operatività e la propria capacità di erogare servizi; la nuova versione secondo me da un cambio di mentalità molto importante, proponendo anche un modello organizzativo del Service Value System (SVS) che ritengo fondamentale per l’applicazione ed il buon funzionamento del modello operativo del Service Value Chain (SVC).

Le aziende ed i service provider possono solo beneficiare da un approccio ITIL che permette, a differenza degli standard, di approcciarlo in modo progressivo. I concetti introdotti da ITIL può aiutare e sta sta già aiutando a lavorare meglio. Un esempio sono il service desk ed il trouble ticketing: quando mi approcciato al mondo informatico molti anni fa, tutti questi concetti non esistevano oppure erano totalmente destrutturati. La fase di costruzione richiede naturalmente richiede ma dobbiamo capire che superato questo sforzo iniziale non si potranno che avere benefici tangibili.

Vuoi sapere cosa sono SVC e SVS in ITIL 4? Leggi il nostro blog post Service Value Chain e Service Value System

Massimo Rosati

Massimo Rosati

Massimo da oltre 30 anni si occupa di consulenza e formazione in ambito infrastruttura e Service Management. Presta i propri servizi in qualità di Trainer* presso aziende di vari settori di Business e servizi di consulenza presso aziende in ambito IT, Telco e servizi in Italia.
*Trainer accreditato Axelos, APMG, DevOps Institute: ITIL®, DevOps®

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